Il 23 maggio scorso si è appresa la notizia di alcuni giorni che la Mercatone Uno, storica catena italiana della grande distribuzione di mobili (o meglio della società Shernon Holding srl che nell’agosto 2018 aveva acquistato l’azienda) è fallita nuovamente. Tale infausto annuncio ha coinvolto i 1800 dipendenti, i quali non sono stati neppure avvisati, ma hanno appreso la notizia sui social network.
Ciò ha avuto ripercussioni anche sui consumatori clienti, i quali hanno acquistato camere da letto, saloni e cucine, versando acconti e spesso richiedendo dei finanziamenti. Le prime stime calcolano in 3.8 milioni di euro gli acconti versati e che sarà molto difficile vengano restituiti.
Il problema maggiore ce l’hanno tutti quelli che, dopo aver versato l’acconto, erano in attesa della consegna dei beni. In questi casi sono possibili due soluzioni, in base agli scopi del curatore fallimentare:
- a) Se il bene acquistato era già presente in magazzino ed era in corso di consegna, la curatela potrebbe avere interesse a consegnarlo al fine di incassare il saldo del prezzo, che oltretutto sarebbe molto conveniente perché si tratterebbe di un prezzo fallimentare;
- b) Se il bene acquistato non era già presente in magazzino l’unica cosa da fare è chiedere l’insinuazione al passivo delle somme versate che però avendo ad oggetto un credito chirografario presenta ben poche possibilità di incasso.
Per immettersi al passivo c’è tempo fino al 20 settembre 2019 scrivendo all’indirizzo Pec del curatore: f403.2019milano@pecfallimenti.it.
Il credito chirografario non è supportato da alcuna garanzia e dunque, se non viene onorato, al creditore non va nulla. Ma anche se la merce fosse stoccata in magazzino il curatore fallimentare potrebbe scegliere di non onorare i contratti e bloccare tutto. Una scelta che sarebbe difficile spiegare ai consumatori inferociti.
In ogni caso per i consumatori che hanno effettuato degli ordini a Mercatone Uno, non tutto è perduto: c’è infatti una buona notizia per tutti coloro che hanno pagato con carta di credito o finanziamento.
Se l’acquisto è stato fatto online tramite carta di credito, si ricorda che esiste la possibilità di recedere dall’acquisto entro 14 giorni dalla consegna della merce (non essendo avvenuta, l’acquirente è ancora in tempo per inviare questa raccomanda in cui dichiara di voler recedere, cosa che gli dovrebbe garantire la possibilità di attivare una procedura di charge-back, cioè di rimborso a cura dell’operatore della carta di credito). Ma l’acquisto con carta di credito, potrebbe aiutare anche se l’acquisto è stato fatto nel negozio: in questo caso conviene rivolgersi alla banca emittente della carta utilizzata, per richiedere informazioni in merito alla possibilità di attivare il charge-back contestando il pagamento e chiedendo il rimborso direttamente al circuito di appartenenza della carta di credito.
Una possibilità in più dovrebbero avere, però, tutti quei consumatori che hanno acquistato i mobili di Mercatone Uno stipulando un contratto di finanziamento con una banca o finanziaria: in questi casi, infatti, il Testo Unico Bancario (dlgs 385/93) offre specifiche tutele a chi acquista a rate un bene nel caso di mancata consegna per grave inadempimento da parte del fornitore.
La legge prevede che il consumatore abbia diritto alla risoluzione del contratto di credito, con obbligo, per la società finanziaria di rimborsare al consumatore le rate già pagate e il consumatore non dovrà pagare ulteriori rate.
Per informazioni generali, nonché mettere in mora il venditore e diffidare la finanziaria al rimborso, contattateci allo 051.8495623 o all’indirizzo e-mail: alla mail: legale@studiolegaleprestileo.it